Pierluigi Morimanno, Scultore

Pierluigi Morimanno - Scultore

PRESENTAZIONE

Pierluigi Morimanno, calabrese, nato a Cosenza, è un artista dedito alla lavorazione del vetro, in particolare al vetro di scarto, che trasforma in sculture dotate di forte valore simbolico.

Centoventi Giorni delle Belle Arti - Scultura - Vetro - Morimanno
“La Croce” – scultura in vetro dell’Artista Pierluigi Morimanno

Pierluigi Morimanno è Artista unico nel suo genere,  riesce a trasformare una materia apparentemente fragile e fredda come il vetro in sculture ed oggetti dalle forme originali ed innovative in grado di suscitare emozioni. La sua arte si distacca dalla comune definizione di modellistica e design e la sua personale concezione della vita e dei suoi valori si riflette nelle sue opere.

INTERVISTA

Come hai scoperto la tua vocazione per l’arte?

Centoventi Giorni delle Belle Arti - Scultura - Vetro - Morimanno
“Lancio del Disco” – scultura in vetro dell’Artista Pierluigi Morimanno

Ho sempre avuto, fin da piccolo, una propensione verso il disegno e verso il lavoro manuale. Mi faceva estraniare dalle cose senza senso. La mia dimensione la trovavo in quello che creavo, scoprendo sempre una giusta direzione per i miei pensieri. Con gli anni ho constatato che la mia libertà di pensiero e di espressione e la mia serenità le trovavo nelle opere che costruivo e attraverso queste riuscivo a comunicare i miei stati d’animo.

Le tue opere custodiscono una critica allo spreco generato dal consumismo e alla superficialità dei suoi valori. Un messaggio forte che affidi ad una materia apparentemente fragile e fredda come il vetro. Qual è il senso di questa scelta?

Centoventi Giorni delle Belle Arti - Scultura - Vetro - Morimanno
Opera dello Scultore Pierluigi Morimanno

In passato ho lavorato presso una vetreria e ho cominciato a creare utilizzando il vetro, in particolare il vetro di scarto che veniva gettato via. Mi interessa suscitare emozioni in chi guarda le mie opere e in questo senso il vetro è particolarmente appropriato poiché il riflesso e la trasparenza che lo caratterizzano riescono a dar senso e a potenziare il messaggio e le emozioni che voglio esprimere. Questo materiale custodisce un valore al presente che è già passato. L’uomo ha un valore, il riflesso del vetro lo raddoppia e nello stesso tempo, la trasparenza, gli dà un senso.

La tua produzione conta più di cinquemila opere tutte uniche e irripetibili. In che modo riesci a dar forma alla tua fantasia e in cosa consiste l’originalità dei tuoi lavori?

Attraverso le mie opere riesco a dare tutto me stesso, perché sono i miei pensieri, le mie riflessioni sugli avvenimenti della vita e sono il mio tramite tra la realtà e il mio essere di troppo.

Arte ed innovazione tecnologica si incontrano nel prototipo di ‘motore magnetico’ da te ideato. Come nasce questo connubio e qual è, dal tuo punto di vista, il suo valore aggiunto?

Centoventi Giorni delle Belle Arti - Scultura - Vetro - Morimanno
“Minerva” – Opera dello Scultore Pierluigi Morimanno

Io non parlerei di “valore aggiunto” ma piuttosto di “valore funzionale”. L’idea del motore magnetico è nata, come il resto delle cose che creo, dalla voglia di rendere funzionale e utile un’opera d’arte. Il contributo che ho cercato di dare è stato per la salvaguardia di ciò che mi circonda. Noi facciamo parte di questa natura che ci accoglie, e dobbiamo sforzarci di preservarla, contribuendo con i nostri talenti a rispettarla e ad averne cura.

Viaggi molto in cerca di nuove fonti d’ispirazione ma quali sono gli elementi del territorio che la tua arte porta all’estero?

Nella mia vita ho viaggiato molto, ma la mia dimensione e le cose che creo godono del territorio in cui si trovano ed in cui mi riconosco. Le mie radici così affondate in questa regione, la Calabria, le porto sempre con me anche quando sono lontano.

Hai citato una famosa frase di Archimede “Datemi un punto di appoggio e vi solleverò il mondo”. Quali, secondo te, le leve per poter emergere?

Non so, parlerei più di quali “valori” possono “farci” emergere, uno su tutti: amare il prossimo, inteso in senso ampio, a tutela delle generazioni future. Rischierò di sembrare retorico ma questo innescherebbe un meccanismo che si autoalimenterebbe, favorendo lo sviluppo umano ed anche quello economico.

Che tipo di interventi attueresti per favorire creatività e innovazione in Calabria se avessi un ruolo politico – istituzionale?

Avere la volontà di valorizzare le cose che già esistono, migliorandole ma rispettandole allo stesso tempo. Non pensiate sia un conservatore radicale, anzi. Tutelare l’ambiente, avere cura delle tradizioni, sempre con gli occhi proiettati al futuro, garantirebbe uno sviluppo sostenibile. E l’arte deve fare da tramite a questo messaggio di speranza.

Se ti chiedessimo di rappresentare un’opera che racchiuda i concetti di innovazione e progresso quale soggetto sceglieresti?

Un uomo che sorregge due mondi, il mondo interiore e quello esteriore  e che cerca di sopportarne il peso, mantenendoli in equilibrio.