“MOSTRA ARCHEOLOGICA: LE ÉLITES LUCANE DI TORTORA. LA MUSEALIZZAZIONE DELLA TOMBA N. 72”
Il progetto nasce dal desiderio di contribuire a dare continuità e concretezza alle attività di ricerca archeologica svolte nell’ultimo trentennio a Tortora, al fine di meglio comprendere le vicende insediative del sito sul Palècastro di Tortora. Tali ricerche, avevano interessato in passato la sommità del Palècastro, con l’esplorazione del Capitolium e del Foro (settori A e B), nonché dell’area a sud-ovest del Foro occupata dall’abitato. Il progetto ha previsto oltre all’esposizione dei reperti rinvenuti nella Tomba 72, attraverso un allestimento specifico e dotazioni multimediali, la realizzazione di convegni di approfondimento e laboratori didattici rivolti agli studenti delle scuole.
DIGITALIZZAZIONE E PIATTAFORMA WEB
Il prestigioso progetto del Museo Archeologico di Blanda e del Parco Archeologico di Blanda è stato supportato attraverso l’implementazione di una strategia di rete che consentirà di mobilitare significativi flussi di turismo culturale volti alla piena fruizione del Museo Archeologico di Blanda e del Parco Archeologico di Blanda. Tale strategia di rete ha previsto attività di digitalizzazione e la creazione di una Piattaforma Web dedicata al Museo di Blanda al fine di promuovere e valorizzare il tutto, grazie alla quale gli utenti della rete, potranno prendere visione delle aree interessate dal progetto grazie alle meravigliose immagini realizzate sia in alta risoluzione che in formato orbicolare che 16/9, per un ottimale utilizzo di tutti i sistemi di connettività moderni, che visitare il museo e il parco archeologico, grazie alle visite virtuali a 360° e ai video realizzati con Sistemi Aeromobili a Pilotaggi Remoto (SAPR).
Per mettere in evidenza e promuovere l’esistenza in Calabria di questo grande patrimonio archeologico unico in Italia e, attraverso di esso, l’intero territorio di Tortora, è stato sviluppato un piano di Comunicazione ad hoc attraverso Testate Giornalistiche e Social network. La Piattaforma web, inoltre, è stata inserita nel più ampio “Digital Cultural Heritage Museum – ITALIAEXCELSA”, perché possa avere una maggiore visibilità in un contesto di assoluta eccellenza, unico in Italia, esclusivamente dedicato alla valorizzazione del Patrimonio dei Beni Culturali italiani e che fa parte dell’Agenda dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018 (rif. www.digitalculturalheritagemuseum.it)
PREDISPOSIZIONE REPERTI ARCHEOLOGICI TOMBA 72 – NECROPOLI DI BLANDA – TORTORA (CS)
Il progetto ha previsto anche la predisposizione di reperti, provenienti dalla Necropoli di Blanda, comune di Tortora (CS). Durante l’intervento è stata effettuata un’accurata documentazione fotografica. A fine intervento, i reperti, dotati di rispettivo supporto espositivo, sono stati sistemati entro l’ambientazione predisposta, secondo le indicazioni della Direzione Scientifica.
GLI SCAVI ARCHEOLOGICI
Il sito di Blanda sul Palècastro di Tortora, con le fasi enotrio-indigene, lucane e romane tra VI sec. a.C. e sino al VI sec. d.C., rappresenta, uno dei più importanti insediamenti e palinsesti archeologici della Calabria per livello di indagine, storia dell’insediamento ma anche per il mirabile connubio tra istituzioni (Università di Messina, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Comune di Tortora) che ne fa ormai un modello virtuoso di riferimento.
Gli scavi archeologici che hanno interessato negli anni il territorio hanno portando alla luce testimonianze di insediamenti umani preistorici ma soprattutto i resti dell’antica città di Blanda Julia, tuttora esposti nel museo archeologico. Si è appena conclusa la terza campagna di indagini archeologiche nel Foro di Blanda, cinque settimane di scavo sul colle del Palècastro. Dalla fine di maggio il sito di Blanda è stato indagato dal dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina, concessionario per conto del Mibact, sotto la direzione scientifica del professore Fabrizio Mollo. Lo scavo ha visto la partecipazione di oltre quaranta ricercatori (studenti, laureati, specializzati e specializzandi) provenienti dalle Università di Messina, ma anche dall’Unical e da altri atenei italiani.
Le indagini hanno riguardato anche per quest’anno l’area del Foro della città romana, con una serie di saggi effettuati per cercare di meglio definire e completare gli interventi effettuati nel 2016 e nel 2017. Sono stati indagati soprattutto i settori nord del Foro stesso, dove sono state intercettate le botteghe che si dispongono intorno ad una porticus triplex, un grande portico coperto, di cui si è individuato un poderoso ed ampio crollo del tetto.
Il presente progetto è stato realizzato con il contributo della Regione Calabria e dell’Unione Europea, Asse 6 P.A.C. 2014-2020 ob. specifico 6.7 – interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali e per la qualificazione e il rafforzamento dell’attuale offerta culturale presente in Calabria – annualità 2017.