Gianluca Nava: lo scrigno del “Digital Cultural Heritage Museum”

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A cura del Prof. Gianluca Nava, Direttore Promozionale D.C.H.Museum/

Avete mai pensato a cosa accade al vostro corpo quando, attraverso i sensi, fruite di un’immagine? I sensi non devono rispondere solo alla stimolazione di una particolare forma di energia, ma devono anche rispondere in modo differenziato alle sue variazioni.

Ogni forma di energia può variare per la sua qualità e per la sua quantità. Per tutti i sensi il processo di “codifica” avviene in modo tale che l’informazione relativa alla quantità e alla qualità dell’energia si conserva nella “potenziale” nostra azione.

Nella fase di registrazione i nostri organi di senso sono vincolati da alcuni limiti. Il primo è legato al fatto che ogni sistema è sensibile solo ad un particolare tipo di energia. Ciò comporta che molti altri stimoli sono presenti nell’ambiente ma noi non possiamo avvertirli, perché il nostro sistema sensoriale non è capace di rilevarli.

Alcune immagini, quindi, quando vengono “catturate” dal nostro sistema ne evocano altre in un sistema infinito che genera la nostra esperienza vitale.

La mia esperienza mutuata dalla professione che svolgo contiene migliaia di immagini che  spostano, intrecciano, antepongono e seguono un incessante processo di crescita, così come accade a voi!

Una immagine cela un attimo “prezioso” e conserva molto intimamente la proprietà di non potersi replicare, un po’ come non è possibile ripetere la misura di un parametro (di Gaussiana memoria).

Le immagini contenute in questo sito sono degli scrigni implementabili con le nostre individuali e fantastiche identità.

La quantità e la qualità sono caratteristiche fondanti del processo di crescita di un territorio che vuole inglobare il mondo ed alimentare ogni “scrigno” critico di EGO ed ALTER.

Gli strumenti che la piattaforma utilizza per il “viaggio” sono sapientemente adoperati e mediante una notevole dose di interattività, consentono alla esperienza collettiva ed individuale di ognuno di entrare ed uscire da ogni “immagine-esperienza” in una sfera atemporale.

L’immagine è vita. Questa la sensazione che evoca il percorso del DIGITAL CULTURAL HERITAGE MUSEUM.

*Prof. Gianluca Nava, Università degli Studi “Carlo Bo” – Urbino

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