Fabio Gallo: faremo di Cosenza una Capitale delle Belle Arti. Ma dobbiamo lavorarci

Cosenza - Città Storica

La Redazione/

E’ sempre più raro il sostegno destinato dalla politica al mondo dei creativi. Eppure, a questa categoria si deve il conio del Made in Italy. Un impegno, questo, preso molto sul serio dal Movimento NOI – Rete Umana che pone il mondo dei “visionari” al primo posto, perché si torni ad essere in grado di discutere intorno ai temi della Bellezza e ricercarne contenuti da rendere disponibili e fruibili alla comunità.

Cosenza - Piazza XV Marzo - Biblioteca Civica
Cosenza – Piazza XV Marzo – Biblioteca Civica

“Nel termine “Belle Arti” – afferma Fabio Gallo – si riconosce una grande umanità costituita da percettori del “Bello”, di storie, di Donne e Uomini che trasformano le epoche in segni, consentendoci di sentirci ricchi di una tradizione, di una appartenenza, della dignità del lavoro e delle idee che hanno preso forma nei secoli e che sono la nostra stessa sostanza. E’ questo il capitale di ogni Città, in maniera particolare di quelle che vivono, proprio grazie al lavoro dei creativi del passato, di forte vocazione turistica che si traduce in economia e lavoro diffuso.

Cosenza - Città Storica - Veduta del Complesso Monumentale di San Domenico
Cosenza – Città Storica – Veduta del Complesso Monumentale di San Domenico

Ma prima che a viaggiatori, turisti e pellegrini, offrire molto spazio ai creativi, fa bene ai cittadini che vivono la loro Città. La Città di Cosenza – aggiunge l’ideatore di CentoventiGiorni delle BELLE ARTI – forte di una posizione geografica e climatica invidiabile, merita un’amministrazione politica capace di una visione olistica di sviluppo che ponga al centro la questione delle Belle Arti intese come promotrici di nuova vitalità, in grado di offrire stimoli positivi alle nuove generazioni. Credo che la Città Storica di Cosenza, ad esempio, così bella e piena di fascino, se pur abbandonata dall’incapacità di una visione politica olistica di sviluppo, possa e debba ambire ad essere “Capitale delle Belle Arti”. Una sfida necessaria per contrastare l’involuzione culturale cui essa è soggetta ancora oggi, anno 2019. A Matera, la buona volontà di una intera comunità e di una classe politica lungimirante, fa scuola all’Europa”.

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